Dott.ssa Lucia Bruciafreddo - Psicologa Clinica
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GRUPPO DI CRESCITA E PSICOTERAPIA PER RAGAZZI

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​​I gruppi che conduco, con cadenza quindicinale (due venerdì al mese dalle 19,00 alle 21,00) sono rivolti a ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 20 anni, fase di vita che potremmo definire, ad ampi margini, “adolescenza” (sebbene i più giovani rientrino, per una definizione più precisa, nella fase di “pre adolescenza”, e i maggiorenni tra i “giovani adulti”).

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​L'adolescenza rappresenta una tappa fondamentale della nostra esistenza, un periodo caratterizzato da notevoli trasformazioni sia fisiche che psicologiche. Durante questa fase di vita ci  allontaniamo dal mondo spensierato e sicuro dell'infanzia per percorrere l’impegnativa strada della crescita ed entrare così nell'età adulta (passaggi che ad onor del vero non sono mai così netti e definiti, ma che in letteratura ed in questo contesto, a soli fini semplificativi, così illustriamo). Essere adolescente non è semplice poiché, forse in maniera maggiore rispetto alle altre fasi del ciclo di vita, la persona si trova a dover fronteggiare una serie di compiti ed eventi/cambiamenti che avranno un notevole impatto sul suo modo di essere e sentirsi al mondo.
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Nel mio lavoro con i ragazzi mi ispiro soprattutto ai modelli teorici di Lev Vygotskij, psicologo russo vissuto nei primi del 900, Margaret Mahler, psicoterapeuta e psicoanalista ungherese che nei primi anni del secolo scorso ha fornito contributi che tutt’oggi sono considerati pietre miliari della conoscenza negli ambiti della psicologia e della psicopatologia dello sviluppo e Erik Erikson, psicologo e psicoanalista tedesco del secolo scorso che ci ha fornito un affascinante e utile modello di lettura delle fasi di sviluppo individuale nell’intero ciclo di vita.
Partiamo dalla Mahler, il cui modello teorico è per me fondamentale per la comprensione del mondo interno dell’ adolescente, in particolare per la descrizione delle dinamiche che avvengono nel processo che lei definisce di “separazione- individuazione”. Questo processo può essere spiegato come il cammino che il bambino percorre nel passare da uno stato iniziale di inconsapevolezza del mondo esterno, nel quale si percepisce come in una condizione di completa fusione e dipendenza dalla madre, fino a realizzare un Sé separato e autonomo favorendo così l’emergere della “individuazione”, nel momento in cui diviene pienamente  consapevole della sua individualità.

​Questo processo consente di crescere e imparare a confrontarsi/riconfrontarsi e separarsi dalle figure di riferimento dell’infanzia per creare una reale soggettività. I processi di separazione ed individuazione hanno come necessario vissuto emotivo i sentimenti di rabbia (prima) e tristezza (dopo). Comprendere la fatica e le emozioni legate a questi processi facilita il “lavoro” di comprensione e sostegno con persone in età adolescenziale, mettendoci nelle condizioni di empatizzare con le forti emozioni che accompagnano i loro vissuti ed i loro comportamenti e di accoglierli e accettarli, al fine di offrire una “base sicura” entro la quale produrre una serena trasformazione degli stessi.
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La consapevolezza di se stessi e della propria soggettività è un compito di sviluppo importantissimo trattato anche da Erikson, che nello specifico parlava di acquisizione di  un senso di identità stabile ed integrato, cioè la graduale presa di coscienza dei tratti della propria individualità, delle proprie preferenze, dei propri obiettivi e desideri, delle proprie potenzialità ma anche dei propri limiti, tutti elementi necessari per vivere e percepirsi in modo equilibrato con se stessi e gli altri. Per Erikson lo sviluppo nell’arco di vita avviene nel susseguirsi di otto stadi, ciascuno caratterizzato da una precisa crisi psicosociale, avente come nucleo un determinato conflitto ed un compito evolutivo. Nell’età che va dai 12 ai 20 anni il conflitto è tra identità e contestazione opposti a diffusione di identità ed il compito evolutivo è, appunto, quello di costruire un’identità integrata.


​L'adolescente soffrirebbe di una certa confusione di identità. La crisi di identità di cui parla Erikson nascerebbe dal tentativo messo in atto dall'adolescente di superare la confusione e l'ambivalenza per lasciare poi spazio alla propria identità, con le caratteristiche di stabilità, di coerenza e di separatezza dagli altri. È in questa fase che si integrerebbe il senso della fedeltà ai propri schemi di riferimento, valori e ideologie. Tipico di questo periodo è l'adesione a forme ideologiche, l'appartenenza ad un gruppo che confermi l'adeguatezza dei proprio valori. Questo ci spiega il bisogno dell’adolescente (necessario alla sua individuazione) di costruirsi ideologie e valori diversi da quelli della famiglia di origine, con la quale necessita di creare un “sano” conflitto finalizzato all’emancipazione. E ci fa comprendere anche il bisogno dei ragazzi di aderire a modelli ideologici e valoriali “altri”, offerti e trovati nel gruppo dei pari, dal quale partire per creare, da una relazione di iniziale quasi totale adesione e conformismo, un senso di sé differenziato, complesso e integrato. L’ adolescenza è il periodo della nascita dei grandi valori  attorno ai quali i giovani costruiscono la loro vita; fra questi fondamentale è quello dell’ amicizia, non solo all’interno della diade con il classico “ amico del cuore” ma, soprattutto, come soggetto appartenente ad un gruppo di pari con i quali condividere sentimenti di appartenenza, coesione e modi caratteristici e simili di vedere e spiegarsi la realtà. Il gruppo ha perciò la particolare e fondamentale funzione di “contenitore sociale” che permette al ragazzo di comprendere, apprendere e sperimentare, tramite l’ interazione con gli altri, diversi modi di essere e vivere. Per questo trovo molto utile, nel lavoro con gli adolescenti, affiancare il sostegno in gruppo al percorso individuale.

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Dal punto di vista psicoanalitico molti altri autori hanno sottolineato il “normale” processo di disinvestimento delle figure parentali, ovvero il bisogno di ritirare un po’ di affetto dalle figure genitoriali per investirlo fuori, in nuove relazioni, quasi sempre sui pari con i quali è possibile non solo sperimentarsi dentro diversi ruoli, ma anche vivere relazioni non più basate sulla dipendenza o sull’asimmetria tipiche del rapporto genitore-figli. Lo stesso termine "pari" fornisce già degli indizi circa la "parità ed eguaglianza" che il più delle volte li caratterizza, rapporti che prevedono un intenso scambio tra dare e avere, in un contesto di interazione all'interno del quale le regole di condotta possono essere messe alla prova ed esplorate. Eppure, nonostante la normalità di tale fase, gli stessi autori non mancano di sottolineare i sentimenti transitori che un adolescente talvolta vive nel momento in cui disinveste le figure genitoriali: spesso sperimenta una vera e propria perdita (dell’oggetto), un senso di “vuoto”, di solitudine. 


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Come corollario a tutto ciò, dal modello di Vygotskij, utilizzo e sostengo la fondamentale importanza di quella che viene definita “zona di sviluppo prossimale”, ossia  lo spazio d’intervento/aiuto fornito dall’adulto per accrescere le competenze dell’ bambino e /adolescente.
Il concetto di “zona di sviluppo prossimale” si riferisce alla distanza tra il livello di sviluppo attuale e il livello di sviluppo potenziale che può essere raggiunto con l'aiuto di altre persone, che siano adulti o pari con un livello di competenza maggiore. Non si può produrre crescita e cambiamento se non a partire dallo stato attuale di conoscenze, competenze, abilità cognitive, sociali, relazionali ed emotive in cui si trova il protagonista del cambiamento. Per questo è fondamentale accostarsi ai ragazzi con metodi e tecniche che partano dai loro bisogni, che sentano familiari e riconoscibili. A questo fine utilizzo molto, sia nei percorsi di gruppo che in quelli individuali, oggetti “mediatori” mutuati dalla cultura giovanile: letture, testi di canzoni, riferimenti a mode, hobby e interessi tipici di questa età.
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Nel gruppo l’adolescente ha la possibilità di vivere sentimenti forti, quali la solitudine, il famoso “senso di vuoto”, la frustrazione, affrontando situazioni essenziali alla crescita come l’identificazione, la fusione, la ricerca dei propri valori e la sperimentazione della relazione con l’altro sesso.
Nel gruppo emergono e si condividono le paure e i conflitti tipici di questa età. Il clima di fiducia e apertura che si crea tra partecipanti e con il conduttore facilita l’emergere di questi contenuti e consente il crearsi di un confronto sereno e aperto.


GRUPPO DI CRESCITA E PSICOTERAPIA PER RAGAZZI E RAGAZZE

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Praticamente da quando ero adolescente (avevo 18- 19 anni) lavoro con e per gli adolescenti. Ero una ragazza che ancora non sapeva bene chi fosse, ma conosceva molto bene i suoi sogni e faceva tutto quel che poteva per realizzarli. E comprendeva bene chi stava percorrendo il suo stesso cammino.
La mia adolescenza era partita male, segnata da un brusco e inatteso trasferimento da un capo all'altro dell'Italia all'età di 14 anni. Per non parlare degli altrettanto improvvisi e inattesi cambiamenti del mio corpo... E all'epoca non c'era tutta questa grande attenzione per i turbamenti dell'animo di un giovane, e gli psicologi erano ancora visti come "medici dei pazzi". A "salvarmi", indirizzarmi e accompagnarmi verso la crescita e la realizzazione di me, furono le mie passioni per la lettura, per la psicologia, per lo sport e per le relazioni (associazionismo, volontariato...). Per questo, da che ho iniziato a lavorare come animatrice e educatrice, ho trovato grande facilità nell'individuare il mio target: ragazze e ragazzi. Ne ho conosciuti e "cresciuti" tanti tra centri diurni, club dei lettori, sportelli d'ascolto e progetti nelle scuole, interventi e ricerca sul bullismo, servizio adozioni, spazi neutri, mediazione familiare... Dall'esperienza maturata in questi anni di attività è nato il progetto dei gruppi psicologici per ragazze e ragazzi che conduco.

Il gruppo di sostegno psicologico è aperto alla partecipazione di ragazzi e ragazze di età compresa tra 14 e 21 anni che desiderano confrontarsi su alcune problematiche tipiche di questa fase della vita: insicurezze, paure legate alla crescita, ansia, difficoltà relazionali, problemi con i genitori e/o con gli insegnanti, primi amori, sessualità …
Tramite il sostegno del gruppo e con la facilitazione del conduttore, ognuno può gradualmente prendere consapevolezza delle proprie risorse e degli aspetti in cui desidera realizzare un cambiamento e trovare la sua strada per il benessere. Sono previsti due incontri al mese (il mercoledì dalle ore 19,00 alle ore 21,00 a settimane alterne).

Per partecipare è necessario iscriversi poiché l'attività è a numero chiuso.
Info e iscrizioni: telefonata o messaggio Whatsapp al numero 3493260115.
Per ragazze e ragazzi di età minore a 18 anni è richiesto consenso dei genitori.
MAGGIORI INFO

GRUPPI CONDOTTI NEGLI ANNI SCORSI:

GRUPPO DI CRESCITA E SOSTEGNO PSICOLOGICO PER ADOLESCENTI
DAL 4 MAGGIO 2015 TUTTI I LUNEDÌ DALLE 18,00 ALLE 20,00

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Il gruppo di sostegno psicologico è aperto alla partecipazione di ragazzi e ragazze di età compresa tra 14 e 18 anni che desiderano confrontarsi su alcune problematiche tipiche di questa fase della vita: insicurezze, paure legate alla crescita, ansia, difficoltà relazionali, problemi con i genitori e/o con gli insegnanti…
Tramite il sostegno del gruppo e con la facilitazione del conduttore, ognuno potrà gradualmente prendere consapevolezza delle proprie risorse e degli aspetti in cui desidera realizzare un cambiamento e trovare la sua strada per il benessere. Sono previsti da due a quattro incontri al mese (la frequenza sarà concordata con i partecipanti), il lunedì pomeriggio dalle ore 18,00 alle ore 20,00. 


La partecipazione è gratuita in quanto prevista nell’ambito delle attività del Centro di Aggregazione Giovanile “Tempo Prezioso” gestito dalla cooperativa “Happy Days” e finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Per partecipare è necessario iscriversi poiché l'attività è a numero chiuso.
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Info e iscrizioni: 
-tel. 0965.895073 "Happy Days" Cooperativa Sociale (chiedere della dott.ssa Marilena Viglianisi);
- sul sito http://www.hdform.it/sportello-di-counseling-e-sostegno-psicologico.html, compilando il form apposito.

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Dott.ssa Lucia Bruciafreddo
PSICOLOGA E PSICOTERAPEUTA
​
+ 39 342 032 42 93
Dott.ssa Lucia Bruciafreddo
Lucia Bruciafreddo - MioDottore.it

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