| Come vivere con serenità le festività natalizie. 1. Prima regola in assoluto: VIETATO INDOSSARE MASCHERE Se già è stressante dover adempiere ai mille doveri imposti da queste festività (tour de force alla ricerca dell'ultimo regalo, pranzi, cene, incontri obbligati, auguri), farlo con una perenne maschera di serenità o altro tipo di immagine di te che pensi di dover trasmettere, accentua il carico. Sii spontaneo. |
Se qualche volta non hai nulla da dire, non dire nulla. Se non ti va di sorridere, non lo fare. Se lo ritieni necessario e benefico, dì qualche "NO", declina inviti, non rispondere a domande che senti "scomode"...
2. Coltiva L'INTIMITÀ
Gli incontri con familiari e amici sono quasi obbligatori in questi giorni, fa che avvengano nelle modalità più autentiche possibili. Sii te stesso, cerca quella parte di dialogo e relazione in cui la genuinità ha la meglio sui convenevoli. Questo è un periodo complicato soprattutto per chi ha lutti da elaborare o altre situazioni personali difficili. Chiudersi nell'illusoria speranza di sentire meno dolore non migliora le cose, anzi... Apriti e parlane con chi ti vuole bene, con chi pensi di poter sentire vicino.
Il valore e il potere di un ABBRACCIO in silenzio sono incommensurabili.
3. Accedi alla SPIRITUALITÀ
Che tu sia credente o no, la dimensione dello spirito chiama prepotentemente in questo periodo... tanto vale utilizzarla a tuo vantaggio e trarne beneficio. La spiritualità si coltiva in mille modi, la fede religiosa ne è soltanto una delle infinite espressioni. Per esempio: raccogliti almeno un'ora, durante la giornata, nel silenzio, nella meditazione, nella preghiera, nella solitudine, nel contatto con la natura o con l'arte... nel nulla.
Crea in te quel VUOTO FERTILE dal quale far venire alla luce la parte più bella, autentica e vitale di te.
4. Abbi CURA DI TE
Siamo quello che mangiamo (cit.), ma anche le ore che dormiamo, quelle di luce che viviamo... Già a metà 800 Feuerbach sosteneva: «Io sono un'essenza reale, sensibile: il corpo è costituivo della mia essenza; anzi, il corpo nella sua totalità è il mio io, la mia essenza stessa»... Non si comprende per quale ragione oggi viviamo a volte come se esistesse un dualismo corpo/anima ampiamente e decisamente obsoleto. Siamo esseri integrati e non possiamo ambire a una serenità e salute interiore (delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti, dei nostri pensieri) che non tenga in conto un benessere esteriore. Questo si traduce (più che mai in questo periodo dell'anno, in cui si rischia di scivolare in eccessi e sregolatezza) nell'attenzione ad avere la massima cura per noi stessi, a partire dal nostro corpo. Dunque va bene godere dei piaceri della tavola... ma non è necessario, nè sano, ingurgitare cibo oltre la capienza e l'esigenza del nostro organismo (salvo poi tentare maldestre strategie riparatorie che hanno il solo effetto di peggiorare salute fisica, mentale ed emotiva). Se riusciamo a ritagliarci qualche ora libera trascorriamola praticando sport, passeggiando nella natura, facendo ricarica di sole, luce e vitamina D, piuttosto che in maratone di divano e serie TV. Regaliamoci qualche coccola: una doccia o un bagno con essenze profumate, un massaggio, un trattamento estetico...
Riscopriamo e valorizziamo la sessualità (e la sensualità).
5. Ascolta LE TUE EMOZIONI
Per me quest'ultimo punto è corollario del precedente... ma anche degli altri. Considero l'accettazione e l'ascolto delle emozioni la massima espressione e, contemporaneamente, fine e mezzo, di uno stato di benessere integrato.
C'è chi ancora ritiene che esistano emozioni positive ed emozioni negative, buone e cattive, che è bene provare o è necessario reprimere... Ma non funzionamo così: le emozioni, da quelle che producono maggiore piacere a quelle più "scomode", sono tutte buone e preziose in quanto sono la fonte di informazioni più attendibile e veritiera che esista circa i nostri reali bisogni e ciò che è utile e necessario fare (o non fare) per soddisfarli.
Anzi, proprio queste ultime (le più scomode) vanno prese nella massima considerazione, perché se le prime (le piacevoli) ci danno prevalentemente feedback di conferma, queste altre ci segnalano che qualcosa non va, producono crisi e predispongono, dunque, al cambiamento.
In quest'ottica quindi, la tristezza, l'inquietudine, la malinconia, il senso di insoddisfazione, la nostalgia, l'invidia (per la presunta serenità altrui) e tutte le emozioni e i sentimenti che emergono con maggiore incidenza in questo periodo dell'anno, non solo non ci sono nemici, ma se accolti, ascoltati, compresi, abbracciati, sono i più grandi alleati per creare benessere e felicità.
Ascolta cosa hanno da dirti queste emozioni, condividile, esprimile.
2. Coltiva L'INTIMITÀ
Gli incontri con familiari e amici sono quasi obbligatori in questi giorni, fa che avvengano nelle modalità più autentiche possibili. Sii te stesso, cerca quella parte di dialogo e relazione in cui la genuinità ha la meglio sui convenevoli. Questo è un periodo complicato soprattutto per chi ha lutti da elaborare o altre situazioni personali difficili. Chiudersi nell'illusoria speranza di sentire meno dolore non migliora le cose, anzi... Apriti e parlane con chi ti vuole bene, con chi pensi di poter sentire vicino.
Il valore e il potere di un ABBRACCIO in silenzio sono incommensurabili.
3. Accedi alla SPIRITUALITÀ
Che tu sia credente o no, la dimensione dello spirito chiama prepotentemente in questo periodo... tanto vale utilizzarla a tuo vantaggio e trarne beneficio. La spiritualità si coltiva in mille modi, la fede religiosa ne è soltanto una delle infinite espressioni. Per esempio: raccogliti almeno un'ora, durante la giornata, nel silenzio, nella meditazione, nella preghiera, nella solitudine, nel contatto con la natura o con l'arte... nel nulla.
Crea in te quel VUOTO FERTILE dal quale far venire alla luce la parte più bella, autentica e vitale di te.
4. Abbi CURA DI TE
Siamo quello che mangiamo (cit.), ma anche le ore che dormiamo, quelle di luce che viviamo... Già a metà 800 Feuerbach sosteneva: «Io sono un'essenza reale, sensibile: il corpo è costituivo della mia essenza; anzi, il corpo nella sua totalità è il mio io, la mia essenza stessa»... Non si comprende per quale ragione oggi viviamo a volte come se esistesse un dualismo corpo/anima ampiamente e decisamente obsoleto. Siamo esseri integrati e non possiamo ambire a una serenità e salute interiore (delle nostre emozioni, dei nostri sentimenti, dei nostri pensieri) che non tenga in conto un benessere esteriore. Questo si traduce (più che mai in questo periodo dell'anno, in cui si rischia di scivolare in eccessi e sregolatezza) nell'attenzione ad avere la massima cura per noi stessi, a partire dal nostro corpo. Dunque va bene godere dei piaceri della tavola... ma non è necessario, nè sano, ingurgitare cibo oltre la capienza e l'esigenza del nostro organismo (salvo poi tentare maldestre strategie riparatorie che hanno il solo effetto di peggiorare salute fisica, mentale ed emotiva). Se riusciamo a ritagliarci qualche ora libera trascorriamola praticando sport, passeggiando nella natura, facendo ricarica di sole, luce e vitamina D, piuttosto che in maratone di divano e serie TV. Regaliamoci qualche coccola: una doccia o un bagno con essenze profumate, un massaggio, un trattamento estetico...
Riscopriamo e valorizziamo la sessualità (e la sensualità).
5. Ascolta LE TUE EMOZIONI
Per me quest'ultimo punto è corollario del precedente... ma anche degli altri. Considero l'accettazione e l'ascolto delle emozioni la massima espressione e, contemporaneamente, fine e mezzo, di uno stato di benessere integrato.
C'è chi ancora ritiene che esistano emozioni positive ed emozioni negative, buone e cattive, che è bene provare o è necessario reprimere... Ma non funzionamo così: le emozioni, da quelle che producono maggiore piacere a quelle più "scomode", sono tutte buone e preziose in quanto sono la fonte di informazioni più attendibile e veritiera che esista circa i nostri reali bisogni e ciò che è utile e necessario fare (o non fare) per soddisfarli.
Anzi, proprio queste ultime (le più scomode) vanno prese nella massima considerazione, perché se le prime (le piacevoli) ci danno prevalentemente feedback di conferma, queste altre ci segnalano che qualcosa non va, producono crisi e predispongono, dunque, al cambiamento.
In quest'ottica quindi, la tristezza, l'inquietudine, la malinconia, il senso di insoddisfazione, la nostalgia, l'invidia (per la presunta serenità altrui) e tutte le emozioni e i sentimenti che emergono con maggiore incidenza in questo periodo dell'anno, non solo non ci sono nemici, ma se accolti, ascoltati, compresi, abbracciati, sono i più grandi alleati per creare benessere e felicità.
Ascolta cosa hanno da dirti queste emozioni, condividile, esprimile.