Partiamo dal presupposto che ciò che si dice per scherzo è qualcosa che in realtà, sotto sotto (ma neanche troppo) realmente si pensa. Per Freud, papà della psicoanalisi, lo scherzare viene fuori dagli stessi meccanismi che utilizziamo per produrre il sogno (condensazione, spostamento…) ed è dunque comunicazione dei nostri contenuti inconsci “ripuliti” e sistemati per superare il severo vaglio del Super Io. In parole povere: nello scherzo vengono espressi i pensieri e desideri repressi. |
Ma veniamo al SARCASMO.
Spesso, nel luogo comune, il sarcasmo viene confuso con l’ironia, ma c’è una grande differenza tra queste due modalità espressive e comunicative: in termini di PESO e di EFFETTI (desiderati e ottenuti).
1. L’ironia è LEGGEREZZA, il sarcasmo è PESANTEZZA. L’ironia viene usata per alleggerire una situazione di tensione, infatti è un meccanismo di difesa adulto e serve a sdrammatizzare una situazione di disagio (con sé, come autoironia, o con gli altri, come scherzo). N. B. in psicoterapia o in un dialogo che vuole essere autentico, anche l’ironia si pone come barriera: è pur sempre il frutto dell’attivazione di un meccanismo di difesa.
Il sarcasmo è invece pesantezza nel senso che è utilizzato da chi in una situazione di disagio vi è immerso fino ai capelli e non riesce a prendere le distanze, a guardare da fuori quella situazione.
2. Vuoi comprendere se il tuo interlocutore sta facendo dell’ironia o del sarcasmo? Ascolta l’effetto che produce su di te: se stai bene è ironia, se stai male è sarcasmo. Di fatto, chi fa ironia vuole alleggerire, uscire dalla tensione, produrre benessere, chi fa del sarcasmo vuole produrre nell’interlocutore umiliazione, insicurezza, vergogna…
Etimologicamente la parola sarcasmo deriva dal latino sarcasmus e dal greco σαρκασμός, il cui significato letterale è “lacerazione di carni”. Chi usa il sarcasmo vuole ferire o mettere in imbarazzo e disagio gli altri. Ferisce esprimendo critiche e giudizi, mascherati dalla formula ‘’sto scherzando’’.
Ma il sarcasmo non produce solo il malessere di chi lo subisce, esprime e veicola anche quello di chi lo esprime, poiché deriva dalla presenza di impulsi aggressivi, spesso inconsci, che sorgono in una persona che si sente ferita, deprivata o umiliata, e che cerca vendetta contro coloro che ritiene responsabili di questo stato di cose.
Il sarcasmo è una forma di comunicazione passivo-aggressiva.
Già, perché esistono quattro modalità di comunicazione: assertiva, aggressiva, passiva e passivo – aggressiva. Ne parleremo nel prossimo articolo.
Intanto dimmi: avevi mai riflettuto su questi aspetti dello scherzo e del sarcasmo?
Spesso, nel luogo comune, il sarcasmo viene confuso con l’ironia, ma c’è una grande differenza tra queste due modalità espressive e comunicative: in termini di PESO e di EFFETTI (desiderati e ottenuti).
1. L’ironia è LEGGEREZZA, il sarcasmo è PESANTEZZA. L’ironia viene usata per alleggerire una situazione di tensione, infatti è un meccanismo di difesa adulto e serve a sdrammatizzare una situazione di disagio (con sé, come autoironia, o con gli altri, come scherzo). N. B. in psicoterapia o in un dialogo che vuole essere autentico, anche l’ironia si pone come barriera: è pur sempre il frutto dell’attivazione di un meccanismo di difesa.
Il sarcasmo è invece pesantezza nel senso che è utilizzato da chi in una situazione di disagio vi è immerso fino ai capelli e non riesce a prendere le distanze, a guardare da fuori quella situazione.
2. Vuoi comprendere se il tuo interlocutore sta facendo dell’ironia o del sarcasmo? Ascolta l’effetto che produce su di te: se stai bene è ironia, se stai male è sarcasmo. Di fatto, chi fa ironia vuole alleggerire, uscire dalla tensione, produrre benessere, chi fa del sarcasmo vuole produrre nell’interlocutore umiliazione, insicurezza, vergogna…
Etimologicamente la parola sarcasmo deriva dal latino sarcasmus e dal greco σαρκασμός, il cui significato letterale è “lacerazione di carni”. Chi usa il sarcasmo vuole ferire o mettere in imbarazzo e disagio gli altri. Ferisce esprimendo critiche e giudizi, mascherati dalla formula ‘’sto scherzando’’.
Ma il sarcasmo non produce solo il malessere di chi lo subisce, esprime e veicola anche quello di chi lo esprime, poiché deriva dalla presenza di impulsi aggressivi, spesso inconsci, che sorgono in una persona che si sente ferita, deprivata o umiliata, e che cerca vendetta contro coloro che ritiene responsabili di questo stato di cose.
Il sarcasmo è una forma di comunicazione passivo-aggressiva.
Già, perché esistono quattro modalità di comunicazione: assertiva, aggressiva, passiva e passivo – aggressiva. Ne parleremo nel prossimo articolo.
Intanto dimmi: avevi mai riflettuto su questi aspetti dello scherzo e del sarcasmo?